Nella giornata di ieri dall’Angola ci è giunta la notizia della visita ufficiale in Italia del Presidente dell’Assemblea Nazionale della Repubblica dell’Angola, Fernando da Piedade Dias dos Santos.
Il Presidente soggiornerà a Roma due giorni (27 e 28 aprile) su invito del Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, con cui siglerà un protocollo di cooperazione, volto a rafforzare i rapporti tra i due organi legislativi e l’espansione dei legami nei settori politico, economico, tecnico, sociale e culturale.
La delegazione angolana incontrerà poi anche il Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso.
In occasione degli incontri, il Presidente del Parlamento angolano omaggerà entrambe le figure istituzionali e la larga rappresentanza parlamentare italiana con decine di copie della biografia sul Padre della Nazione angolana, «Agostinho Neto – una vita senza tregua 1922/1979», edita nel 2015 da Tuga Edizioni.
Un gesto significativo da parte del rappresentante istituzionale africano, che ha deciso di ricordare la più importante figura della Repubblica angolana, che dedicò tutta la propria vita in favore della Pace e della Cooperazione tra i popoli.
E per noi, un grandissimo onore e una soddisfazione immensa, che segue la presentazione ufficiale del libro all’Expo Milano 2015, e che ci ripaga del duro lavoro profuso per portare alla luce l’edizione italiana della biografia.
Un ringraziamento speciale lo rivolgiamo quindi alla FAAN – Fundação Dr. António Agostinho Neto per la collaborazione e la tempestiva segnalazione e un altro caloroso a Irene Neto per la disponibilità e le belle parole spese nei nostri confronti: «…mais um motivo para felicitá-los pelo trabalho que fizemos juntos e que hoje tem asas e voa sozinho!».
Per l’occasione, noi vogliamo ricordare così Agostinho Neto, citando un suo pensiero espresso durante l’inaugurazione di una mostra pittorica, ed estratto dalla succitata biografia:
«Noi non possiamo agire in modo tale da dimenticarci completamente della cultura europea. Non è possibile. In un certo senso noi siamo europei, in un certo senso gli europei sono africani. Non possiamo dimenticare i latino-americani, che in un certo senso sono africani, e noi pure siamo in un certo senso latino-americani. Non possiamo dimenticare gli asiatici perché in un certo senso sono anche africani e in un certo senso anche noi siamo asiatici. Noi siamo un incrocio di civiltà».
– Luanda, 03.02.1979