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Formato | 14,8 x 21 |
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Confezione | Brossura |
Pagine | 128 |
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La scrittura, il lavoro della scrittura sulla scrittura, il corpo della scrittura e il corpo dell’autrice in un tutt’uno: Clarice Lispector, scrittrice, saggista, giornalista e traduttrice ucraina, naturalizzata brasiliana, una delle più grandi voci del ‘900 letterario. Nove romanzi, numerosi racconti indotti in tentazione di silenzio, un silenzio a parole. Il linguaggio all’opera, osservato oltre che letto, spiato nel suo esercizio, nelle sue agitazioni e nelle sue calme, nel suo farsi vivo. Un fare letteratura per fisicamente farla essere.
Clarice viene al mondo per scrivere, plasmare una scrittura che altro non è che la propagazione di un impulso rapinoso, gentilmente modellato in ovale di bellezza e letteratura: il volto impresso sulla superficie della pagina, che trattiene e poi rende quella bellezza in forma di parole. Clarice custodisce l’impronta dell’incanto: «Il sentimento della bellezza è il nostro tramite con l’infinito». E l’infinito di Clarice è nella grande ascesa intimista mediante un graduale digradare dei sensi nella coscienza.
Con la parola vengo al mondo è diviso in dieci capitoli. Il primo dettagliatamente biografico. Negli altri nove si compie l’attraversamento della pagina lispectoriana, ci si addentra nelle opere districandole: le movenze della prosa, le ricorrenze tematiche, l’atto, l’attività e l’azione della scrittura, le parole cercate e trovate per dire le parole.
La scrittura feconda l’intuizione e l’intuizione feconda la scrittura in storie d’amore fino all’ultimo respiro scritto.
ISBN 978-88-99321-33-8
16,00€
Formato | 14,8 x 21 |
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Confezione | Brossura |
Pagine | 128 |
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